Non voglio andare a Toyosu! È una vergogna per i politici, per quei cretini del comune, per il Giappone! No, non ci voglio andare!
Così mi risponde stamattina un signore che squama una orata al mercato, quando gli chiedo se è pronto per il trasloco. Il tono è quasi quello di un piagnisteo.
C’è un’aria strana a Tsukiji in questi giorni, siamo entrati nell’ultima settimana di attività commerciale, poi da lunedì prossimo basta, finito, si prende tutto e si porta a Toyosu, oltre il ponte, in un posto nuovo che speriamo abbiano bonificato dai residui da ex deposito di carburanti.
Il mercato di Tsukiji, o come chiamano tutti quelli che lo frequentano 市場, “IL mercato”, è il posto più antico che io conosca a Tokyo che ha mantenuto la sua funzione, e mi sono accorto che avevo dato per scontato che sarebbe rimasto lì in eterno. Dopo un tira e molla durato anni ormai siamo alla fine, il mercato ottantenne ci lascia. È vero che a pensarci bene alcuni anfratti non sono proprio da premio per l’igiene, e ho letto che una città intera di topi dovrà trasferirsi quando spariranno gli avanzi che ogni giorno rimangono a terra. qui la notizia.
Negli ultimi mesi pensavo di aver trovato una grande differenza tra me e i giapponesi che frequentano il mercato: mi sembrava di essere un nostalgico europeo troppo legato ai posti e alla storia, mentre quelli con cui parlavo mi parevano distaccati, pronti al cambiamento e quasi ansiosi di sperimentare questo nuovo mercato. Ma adesso ho capito che non è così, dopo tanti anni qui la gente riesce ancora a nascondermi le espressioni più sentimentali semplicemente non sbrodolandole. Tokyo perde il suo cuore, che sarà sostituito, certo, ma a questo ci eravamo tutti affezionati.
Gli ultimi giorni di Tsukiji: martedì
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