Sono andato a fare la spesa per la prima volta a Toyosu. Ogni trasloco è un po’ un trauma, ma installarsi in un posto nuovo dà energia. Pare che tutti si siano ambientati, in molti casi sembra che i commercianti siano sempre stati lì. Il complesso è enorme, una struttura di 4 piani con parcheggio sul tetto, cemento nuovo, lucido, al piano terra dei portelloni automatici bloccano l’ingresso alle eventuali bestie affamate e danno un’impressione di pulizia. In realtà c’è una discreta confusione, il caos necessario al movimento della merce, il traffico dei TARE, i montacarichi. Ci sono delle strisce pedonali nuove di pacca ma quando provo ad attraversare con cognizione di precedenza un TAREttista a momenti mi arrota facendomi capire che le regole della viabilità sono prese pari pari da Tsukiji: chi è più ingombrante passa primo. Incontro quasi tutti i banconieri che frequentavo fino alla settimana scorsa, la scacchiera dei negozi è organizzata bene e si naviga con facilità, tutto il mercato dà l’impressione di essere asettico; o, detto in modo diverso, pulito. Mi rendo conto che, a vedere bene, Tsukiji era veramente lurido.
In giro si vedono gruppetti di acquirenti con l’aria smarrita che cercano di orientarsi con le cartine tra i banchi. Adesso forse è l’unico momento in cui un turista, se riuscisse ad arrivare fino qui, non sfigurerebbe: lo sono tutti. Penso che a quasi nessuno interessa già più il discorso della atmosfera del vecchio mercato da salvare, la Storia, quell’idea romantica del buon vecchio passato: la gente che si alza alle 2 di mattina non ha tempo di stare lì a menarla. Inoltre è gente che si adatta subito alle novità. L’unica cosa decisamente negativa: il posto è sicuramente più lontano. Non importa dire da cosa, è lontano da tutto, scomodo da raggiungere e collegato solo da poche strade che si riempiono di traffico. Inoltre Toyosu è una zona secondo me orripilante che potrebbe piacere solo a degli amanti di ecomostri.
PRIMO GIORNO DEL NUOVO MERCATO DEL PESCE DI TOYOSU
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