È appena finito il periodo più sacro in Giappone: quello delle feste di capodanno. La città è stata tranquilla per una settimana, chi doveva tornare dai parenti la ha lasciata a chi non se ne è andato da Tokyo. A mezzanotte la quiete era punteggiata dal suono delle campane dei templi sparsi nel circondario. Mangiati i piatti della tradizione, bevuto spesso troppo, riposato e dormito in abbondanza, adesso tutti ricominciano dal nuovo anno, il numero 31 dell’epoca Heisei. L’ultimo con questo nome e che anzi durerà pochi mesi. Il 30 aprile di quest’anno, infatti, l’imperatore Akihito si dimetterà, regalando un po’ di giorni festivi ai sudditi, e comincerà una nuova epoca di cui non si sa ancora il nome. Al suo ultimo compleanno, in dicembre, 57mila persone sono andate a salutarlo al palazzo e a quanto sembra lui ne è stato piuttosto felice. Il 2019 sarà l’anno di vigilia delle olimpiadi di Tokyo, che può sembrare una esagerazione, ma questo è il livello di attesa (nervosa) che si sta vivendo qua. L’aspetto urbano è già cambiato e nell’arco di un anno e mezzo sicuramente risulterà sconvolto, con quartieri demoliti e ricostruiti, e palazzi sempre più invadenti a giganteggiare. Lo stadio […]
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C’è una città molto a nord di Tokyo che si raggiunge con lo shinkansen in quasi 4 ore. Nel porto di questa città ogni domenica, da 10 anni, si tiene un mercato che apre alle 4 e mezza di mattina per chiudere verso le 9. Sembra una cosa normale, ma questo non è un mercato all’ingrosso per i negozianti, è per il pubblico generale: tutti ci vanno prima che sorga il sole, nell’aria ghiacciata e secca. Il carattere un po’ rigido delle persone del Tohoku si scioglie e sembra di essere a una sagra: si chiacchiera, si mercanteggia, si beve il caffè e si mangia, molto. I banchi sono variegatissimi: pesce, verdure chiaramente prodotte da chi le sta vendendo, delizie del mare come ricci, alghe, uova di salmone e poi pesci essiccati. Alcuni banconi sono dei ristoranti con sul retro sedie e tavoli per mangiare zuppe, pesce alla griglia, pollo fritto, palle di riso fritte simili ai supplì con dentro saba, il pesce più pescato in questi mari. Il tutto è autogestito da commercianti più o meno improvvisati e coordinato da un ufficetto che principalmente si occupa degli annunci al pubblico. Tra quelli che ho sentito c’era “al bancone delle […]
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Stavo per decidere di non andare a questa mostra e il motivo è molto semplice: l’avevo già vista in tutte le salse sui social, in particolare su instagram. Le persone che seguo c’erano andate a frotte e si beavano dei cuori che la fotogenia del posto attirava, poi sono cominciati gli annunci sponsorizzati. Belle foto, devo dire, ma sarebbe valsa la pena andare fino a Odaiba per vedere il tutto dal vivo? La risposta ancora adesso non la so, ma per andarci ci sono andato. La mostra è fatta dal team lab, un collettivo di artisti che producono arte digitale di vario tipo, principalmente proiettata su muri e altre superfici, variamente interattiva. Alcune cose sono veramente belle, in particolare gli ambienti completamente immersivi in cui perdersi nell’illusione di essere davanti a veri fiori, cascate, foglie e ambienti naturali psichedelici mentre si è in un capannone industriale enorme che di naturale non ha niente, e anzi sorge su un’isola anche lei artificiale. In alcune zone l’esposizione sembra una stanza degli specchi del luna park o una casa degli orrori, non nella forma ma nello stato di oblio in cui cerca (spesso con successo) di trascinare il visitatore. Le cose più stimolanti […]
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Da quanto tempo non nasce una nuova tradizione, dove abitate voi? A Tokyo da pochissimo: la ricorrenza di Halloween è passata in pochi anni da una festa per pochi, principalmente gente che aveva a che fare con il mondo anglosassone, a un fenomeno onnipervasivo. Non conosco le tradizioni statunitensi, ma ho l’impressione che qui in Giappone i giorni a ridosso del primo di novembre abbiano un carattere tipico locale. L’elemento fondamentale è il travestimento,e d’altronde in un posto che ha inventato il cosplay è il minimo che ci si possa aspettare; la zona per ammirare le mascherine è sicuramente Shibuya, l’unico posto a Tokyo che abbia conservato la forma e la concezione di “piazza” in cui abbia senso fare lo struscio. Esaltando la naturale predisposizione umana a mettersi in mostra, Halloween porta per le strade mareggiate di ragazzi e ragazze vestiti principalmente da cose spaventose, con sfoggio di costumi basati su manga, anime, cultura pop rivisitata in chiave horror. Per le ragazze qualsiasi cosa sexy-horror funziona benissimo: infermiera sexy-horror, donna delle pulizie (maid) sexy-horror, studentessa delle superiori sexy-horror eccetera. Si vedono molti centimetri e anche decimetri di pelle lasciata nuda così, perché è Halloween, e parlo anche di maschi che […]
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Sono andato a fare la spesa per la prima volta a Toyosu. Ogni trasloco è un po’ un trauma, ma installarsi in un posto nuovo dà energia. Pare che tutti si siano ambientati, in molti casi sembra che i commercianti siano sempre stati lì. Il complesso è enorme, una struttura di 4 piani con parcheggio sul tetto, cemento nuovo, lucido, al piano terra dei portelloni automatici bloccano l’ingresso alle eventuali bestie affamate e danno un’impressione di pulizia. In realtà c’è una discreta confusione, il caos necessario al movimento della merce, il traffico dei TARE, i montacarichi. Ci sono delle strisce pedonali nuove di pacca ma quando provo ad attraversare con cognizione di precedenza un TAREttista a momenti mi arrota facendomi capire che le regole della viabilità sono prese pari pari da Tsukiji: chi è più ingombrante passa primo. Incontro quasi tutti i banconieri che frequentavo fino alla settimana scorsa, la scacchiera dei negozi è organizzata bene e si naviga con facilità, tutto il mercato dà l’impressione di essere asettico; o, detto in modo diverso, pulito. Mi rendo conto che, a vedere bene, Tsukiji era veramente lurido. In giro si vedono gruppetti di acquirenti con l’aria smarrita che cercano di orientarsi […]
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