A chi non piace un bel negozio di articoli per la casa? Qui c’è tutto per la pulizia e la cura della Vostra abitazione. Gli scaffali sono sistemati sul pavimento di cemento, sicuramente messo al posto della terra battuta (doma) che era la caratteristica tipica di tutti i negozi di Edo prima e Tokyo poi. Il #omisetokyo di questa settimana è nella zona di Yanaka, infilato tra templi, stradine, alberi di ciliegio pronti alla fioritura, salite e cimiteri. Ho dovuto trattenermi dall’acquisto di una di queste belle scope di saggina, ma solo perché ce l’ho già.
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La bottega di ‘sta settimana forse non sembra tanto tipica, ma sicuramente è nostalgica, attenzione. È uno di quei negozi di elettrodomestici di quartiere, si chiama Morikawa Denki (denki significa roba elettrica).Siamo nel municipio di Shinjuku, la zona di Tokyo che -uno si immagina- non dorme mai, vive la notte e le mode più pazze. Ma qui invece si dorme e si vive tranquilli, paciosi, visto che siamo sì a Shinjuku ma nella zona chiamata Wakamatsu Kawada, un quartiere residenziale abbastanza sconosciuto se non ci devi andare apposta. Questo negozio me ne ricorda uno molto simile che era nella piazze del duomo della mia città e che ha venduto TV e elettrodomestici a tutta la città per decenni, poi ha cominciato a soffrire l’apertura dei grandi supermercati dell’elettronica negli anni ’90 (centri commerciali, per capirsi) e ha definitivamente chiuso quando la vendita on line è esplosa.Il fatto che Morikawa tenga ancora botta, a Tokyo, è un piccolo prodigio quasi inspiegabile. Spero che resista, con la sua televisione guardabile da chiunque fuori dalla porta di ingresso e le vetrine con le radio portatili e gli altri elettrodomestici incellofanati che senò si rovinano.#omisetokyo
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Sendagi, uno dei caseggiati che dà il nome al quartiere YANESEN (gli altri due sono YAnaka e NEzu), è un piacere da visitare a piedi. Ci sono negozietti di dolci, biscotti, fritti, gelatine e tutto quello che stimola la golosità. Questa bottega, in particolare, è un monumento: vende senbei (crackers di riso) fatti a mano e insaporiti in 4 modi diversi: salsa di soia, tè verde, zucchero e al peperoncino. Kikumi senbei si trova sulla strada chiamata Dango Zaka (la salita delle polpette di riso) dal 1875. Io ho comprato 3 sembei quadrati (una forma che rimanda all’antica concezione quadrilaterale dell’universo secondo i cinesi, basata sui punti cardinali) con una leggera glassa dolce, l’ideale per accompagnare il tè del pomeriggio. La signora li ha estratti dagli espositori a cassetti di vetro su cui sono appoggiate le boccie di vetro che fanno molto farmacia italiana degli anni ’70-’80, da cui il dottore estraeva una caramella allo zucchero se eri stato buono
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Il negozio di dolci Nezu Kintarō Ame si trova giustappunto nel quartiere di Nezu e vende praticamente solo caramelle. Prevalentemente dei tipi che andavano di moda nell’epoca Showa (1926-1989). Il negozio mantiene evidentemente l’aspetto che ha conservato negli ultimi decenni, e lo gestisce un signore molto anziano. Si trova sulla strada che porta a un grande santuario, la via strategica da cui passano le famiglie con i bambini, e gli espositori sono ad altezza di piccolini.Gli ingredienti dei dolci venduti qui sono, per un europeo, piuttosto esotici e inaspettati: caramelle al sesamo nero e farina di soia, caramelle al sale, ma il pezzo forte che dà il nome all’insegna è la caramella di Kintarō (kintarō ame), un eroe mitologico di queste parti. È un bastoncino che si taglia rivelando in sezione la faccia del piccolo ragazzino eroico. Il procedimento con cui si prepara è ipnotico, cercatelo on line.#omisetokyo
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