Nei giorni scorsi sono andato al parco di Yoyogi e in altri posti vicino casa. La incongruente nevicata di oggi ha chiuso la stagione della fioritura, credo, e comunque meglio così piuttosto che avere la tentazione di uscire a festeggiare.Facciamo un hanami guardando i fiori sugli schermi.
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Dopo l’annuncio della sindaca Koike che minacciava la quarantena per Tokyo se ci fossero stati peggioramenti, molta gente si è fiondata ai supermercati per comprare istintivamente quanta più roba possibile. È un comportamento umano, già visto in altri posti: comprensibilmente molti volevano evitare di uscire sabato e domenica, come richiesto, ma come conseguenza si sono ammassati in fila fuori dai negozi giovedì e venerdì. Tutto questo ha senso? È un segno di responsabilità o di perdita di controllo?Anche io oggi sono passato dal supermercato vicino a casa mia e verso le 16 era piuttosto vuoto di clienti e di prodotti. Come indagine antropologica ho provato a vedere cosa era stato predato e cosa rimaneva. Il riso era pochissimo, nonostante qui si venda solo a pacchi non da 3 chili in su. Ne rimanevano due sacchi, abbandonati. Ma la sorpresa è stata vedere l’alto gradimento per la pasta: chiaramente negli ultimi anni ha scalato le classifiche e adesso è considerata un alimento standard, da abbinare ai sughi pronti, quasi tutti requisiti. Dopo gli innumerevoli meme visti su pagine italiane ho provato a cercare il lievito (anche perché mi serviva, in realtà): niente, tutto andato. Mi sa che questa si configura come […]
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Ho colpevolmente trascurato questo spazio personale, specie da quando ho cominciato a scrivere settimanalmente su ilpost qui → https://www.ilpost.it/flavioparisi/ In questa situazione difficile e pericolosa da molti punti di vista ho pensato fosse meglio aggiornare le persone che mi conoscono e chi vuole sapere cosa succede a Tokyo, quindi questo blog si rimette in moto. Continuerò a contribuire al blog de il post, nel frattempo. Per fare il punto: il Giappone era partito come uno dei paesi più colpiti e più a rischio per il virus; l’approdo della nave da crociera, i malati lasciati liberi di disperdersi tra la folla. Si prevedeva un’impennata, invece presto la Corea del sud, poi l’Italia, poi l’Europa e gli Stati Uniti hanno moltiplicato i malati e, purtroppo, i morti. E in Giappone? quasi niente. Ricoveri per l’influenza addirittura inferiori all’anno precedente, pochissimi casi, pochissimi controlli, un senso di normalità, a parte due settimane di scuole chiuse e di telelavoro, di concerti e eventi annullati. Da questa settimana continua il telelavoro ma si sono tenuti alcuni spettacoli con assembramenti oceanici. E poi i ciliegi sono fioriti, gli universitari si sono laureati e tutto questo porta alcol bevuto, abbracci dati e ricevuti, interazioni spinte al massimo. Ieri […]
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Tokyo, 5 dicembre, 231 giorni alle Olimpiadi Che cos’è la città? Sicuramente ognuno ha una risposta personale e unica, basata sulla sua esperienza, sul lavoro, gli interessi e mille altri fattori. Ogni città può essere rappresentata con una serie di mappe, ognuna ritagliata su un certo argomento, un interesse particolare, ed estremizzando questa idea si arriva alla mappa personale, quella creata da e per un individuo.Ayako Sato è un’artista che ha partecipato alla mostra “Hirogaru Chizu” al museo di arte contemporanea di Tokyo. Nell’opera di Ayako la zona del museo (Kiba/Shirakawa) è descritta attraverso il racconto di 10 persone comuni che ci hanno abitato dagli anni ‘60 ad oggi. A ogni intervistato corrisponde una serie di ricordi scritti e posizionati sulla mappa della zona: edifici, parchi, ponti, linee di trasporti pubblici, ricordi familiari. Lo stesso posto diventa così una galassia che si moltiplica per le persone che lo vivono e per il tempo lungo il quale la zona si trasforma. Ho incontrato Ayako e la sua curatrice per una chiacchierata qualche giorno dopo la fine della mostra. Ayako ha abitato in molti posti e quando ha cominciato a preparare questa mostra, lavorando in questa zona ha scoperto che suo nonno era originario di qui, […]
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