Concerto Hiromi Uehara + quartetto d’archi Silver Lining Tour 9.12.2021 Guardo il manifesto del concerto e mi chiedo: è possibile conciliare un quartetto d’archi con la musica jazz senza sfondare quella sottilissima parete che separa l’essenza del genere più cool dai manierismi?Vale la pena provare: la sala da concerti Orchard Hall dentro il complesso Bunkamura, a Shibuya, è piena. Cioè sarebbe piena se non per il fatto che tra ogni gruppo di persone del pubblico venute insieme c’è un posto lasciato libero: organizzazione certosina in questa fase di pandemia a basso voltaggio.Questo è il terzo concerto dal vivo in cui ascolto Hiromi Uehara (fuori dal Giappone conosciuta semplicemente come Hiromi): la prima volta è stata a Udine dove ha suonato con Anthony Jackson e Simon Phillips, nell’estate 2015, poi due anni fa un meraviglioso concerto da solista a Yokohama (Era il tour dell’album Spectrum) e stasera qui. Amo la bravura compositiva di Hiromi Uehara, la trovo perfettamente calibrata sul suo pianismo, pieno di potenza percussiva, moderno ma non troppo ripulito né involuto. Guardarla suonare dal vivo è un’esperienza inebriante, ha un senso della musicalità ma soprattutto una tecnica soprannaturale: una volta mi sono fatto prestare il binocolo e in alcuni […]
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Tokyo, 5 dicembre, 231 giorni alle Olimpiadi Che cos’è la città? Sicuramente ognuno ha una risposta personale e unica, basata sulla sua esperienza, sul lavoro, gli interessi e mille altri fattori. Ogni città può essere rappresentata con una serie di mappe, ognuna ritagliata su un certo argomento, un interesse particolare, ed estremizzando questa idea si arriva alla mappa personale, quella creata da e per un individuo.Ayako Sato è un’artista che ha partecipato alla mostra “Hirogaru Chizu” al museo di arte contemporanea di Tokyo. Nell’opera di Ayako la zona del museo (Kiba/Shirakawa) è descritta attraverso il racconto di 10 persone comuni che ci hanno abitato dagli anni ‘60 ad oggi. A ogni intervistato corrisponde una serie di ricordi scritti e posizionati sulla mappa della zona: edifici, parchi, ponti, linee di trasporti pubblici, ricordi familiari. Lo stesso posto diventa così una galassia che si moltiplica per le persone che lo vivono e per il tempo lungo il quale la zona si trasforma. Ho incontrato Ayako e la sua curatrice per una chiacchierata qualche giorno dopo la fine della mostra. Ayako ha abitato in molti posti e quando ha cominciato a preparare questa mostra, lavorando in questa zona ha scoperto che suo nonno era originario di qui, […]
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Ho trovato su flickr una bellissima galleria di foto fatte tra il 1914 e il 1918 da tale Elstner Hilton in Giappone. Le trovo meravigliose: la qualità delle foto dell’epoca è sempre eccellente, ma in queste si vede un Giappone meno in posa, più spontaneo del solito. Amo molto le immagini dei lavoratori e della gente che si raduna per vedere lo spettacolo della natura, ma le più belle per me sono quelle con i bambini. Sono bellissime quelle in cui la sorella maggiore si occupa dei minori, li porta sulla schiena come fosse una piccola mamma. A parte i vestiti che all’epoca erano solo kimono e gli zoccoli di legno geta, i bambini sono sempre bambini e mi pare di vederli correre per le stradine come fanno oggi, tornando da scuola. In particolare una foto mi colpisce, quella di Chigo san. Si tratta di una cerimonia buddhista durante la quale i bambini si vestono con una tunica e indossano un copricapo decorato di metallo per fare una processione e rendere omaggio a Šakyamuni. Proprio la domenica di Pasqua c’è stata questa cerimonia in un tempio vicino casa mia e ho partecipato con la mia famiglia. In Giappone i bambini, […]
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Ho visitato una mostra, si chiama The Landscape of National Higher Education Buildings in the Meiji Era, all’archivio nazionale di architettura moderna. Sì, è una cosa specifica, troppo specifica, forse da otaku. Io non sono nemmeno così esperto di architettura, però la mostra mi ha fatto capire alcune cose suggestive. Oggi è l’anniversario della fondazione del Paese, una festa istituita quando il Giappone è entrato nella modernità. La fine dell’epoca Edo e l’ingresso in quella Meiji. Spesso si parla di rivoluzione Meiji (o anche restaurazione, che è una specie di paradosso) e sicuramente il Giappone è cambiato completamente e velocissimamente. Questa mostra mostra lo sforzo epocale di creare una rete di scuole per l’educazione superiore delle elités che avrebbero dovuto dirigere uno stato moderno e potente, partendo dallo studio di medicina e diritto, poi agraria, ingegneria, discipline navali, tessitura. Scuole specialistiche che sono diventate poi università, prima a Tokyo e poi via via nelle grandi città a ovest, Kyoto e Hiroshima. Alla fine anche l’architettura e l’arte hanno avuto i loro istituti, sempre chiamando progettisti, insegnanti e presidi dall’Europa o dall’America. In pochi anni le fasce di popolazione che potevano frequentare gli istituti hanno completamente cambiato faccia assumendone una che […]
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Stavo per decidere di non andare a questa mostra e il motivo è molto semplice: l’avevo già vista in tutte le salse sui social, in particolare su instagram. Le persone che seguo c’erano andate a frotte e si beavano dei cuori che la fotogenia del posto attirava, poi sono cominciati gli annunci sponsorizzati. Belle foto, devo dire, ma sarebbe valsa la pena andare fino a Odaiba per vedere il tutto dal vivo? La risposta ancora adesso non la so, ma per andarci ci sono andato. La mostra è fatta dal team lab, un collettivo di artisti che producono arte digitale di vario tipo, principalmente proiettata su muri e altre superfici, variamente interattiva. Alcune cose sono veramente belle, in particolare gli ambienti completamente immersivi in cui perdersi nell’illusione di essere davanti a veri fiori, cascate, foglie e ambienti naturali psichedelici mentre si è in un capannone industriale enorme che di naturale non ha niente, e anzi sorge su un’isola anche lei artificiale. In alcune zone l’esposizione sembra una stanza degli specchi del luna park o una casa degli orrori, non nella forma ma nello stato di oblio in cui cerca (spesso con successo) di trascinare il visitatore. Le cose più stimolanti […]
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