Anche se il resto del mondo lo chiama Hagibis, qui come nome ha solo il numero 19. Il diciannovesimo tifone della stagione punta dritto verso Tokyo a circa un mese di distanza dal numero 15 che ha già squassato questa parte del Giappone.Da giorni si sa la traiettoria, l’estensione e la potenza che sono gigantesche rispetto ai precedenti, si tratta di un tifone di forza 5: l’ultimo grado della scala. Abitare in questo arcipelago stimola lo studio della meteorologia. Un paio di giorni prima dell’arrivo gli scaffali dei negozi di Tokyo cominciano a svuotarsi: ramen istantanei, cibi a lunga conservazione, batterie, poi pane, biscotti, le bombole di gas da campeggio. È ironicamente istruttivo vedere quali alimenti sono lasciati nei negozi: segno che la gente preferisce la morte al consumarli. Sabato pomeriggio esco di casa per l’ultima volta, passo dall’asilo, compro le ultime cose per la cena e mi colpisce un suono inaspettato: una cicala sta cantando il 12 di ottobre. Non credo nei presagi, ma probabilmente gli insetti sentono il tempo più di noi. Nel tardo pomeriggio comincia a piovere e seguo alla TV l’incedere del tifone: arriva a Shizuoka, tutta questa parte del Giappone, ancora prima dell’arrivo del vento […]
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Nel mio quartiere c’è un piccolissimo santuario consacrato alle volpi, si chiama Inari. Nella vita quotidiana ha il ruolo di edicola, la gente che ci passa davanti a volte si ferma -specie gli anziani, ho notato- volge la fronte al piccolo altare, si inchina e poi prosegue. Il concetto è poetico, ma il tutto è contenuto in una copertura di metallo ondulato vecchio e rovinato. Intendiamoci, mi piace molto l’altarino e il fatto che l’immagine stessa dello shinto sia di fronte a un tempio buddhista mi dà pace. Accanto c’è un arbusto che cresce tra l’asfalto e il muro di cinta di una centralina elettrica, in un pezzetto di terra che non si sa come abbia trovato. Per me non è mai stato niente di più che un baraç, come si direbbe in friulano: una di quelle piante selvatiche che riempiono i greti dei torrenti, né albero né cespuglio, insomma una pianta infestante inutile. Poi l’anno scorso la lezione più giapponese che potessi ricevere: questa pianta è fiorita e ha mostrato dei petali viola intenso, i fiorellini uscivano direttamente dai rami sgraziati. Ho capito che è una pianta che ha un nome (che non mi ricordo) e un certo prestigio, […]
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